mercoledì 26 gennaio 2011

La storia e i soldi infiniti del ponte sullo Stretto di Messina

Nell'opinione comune parlare di Salerno-Reggio Calabria è come parlare della tela di Penelope, qualcosa che non finisce mai, ma che in più consuma milioni di euro di denaro pubblico.
In realtà, chi percorre quella strada può notare che alcuni tratti sono stati rinnovati e che negli altri cantieri si lavora.
Probabilmente gli italiani dovranno trovare una nuova associazione d'idee e il ponte sullo Stretto di Messina sembra il maggiore candidato.
I costi per il ponte partono dal 1971 quando una legge definì il ponte "di interesse nazionale" e venne istituito un concorso internazionale di idee. In dieci anni furono erogati 373 milioni di lire.
Nel 1981 viene fondata la società Stretto di Messina SpA, che dalla sua costituzione a oggi ha assorbito 420 milioni di euro pubblici senza avere mai realizzato nulla. La sola opera, non ancora terminata, è lo spostamento della ferrovia a Cannitello, progetto che nasce indipendentemente dalla realizzazione del ponte anche se viene spacciato come collegato.
Nel frattempo, chi si sposta lungo le autostrade e le ferrovie siciliane e calabresi si rende conto di quanto si sarebbe potuto fare con tutti quei soldi. Il degrado e l'arretratezza raggiunti non sono degni di un Paese dell'Unione Europea che si autodefinisce potenza mondiale.
Per un approfondimento sull'argomento vi consiglio la lettura di questo articolo: Ponte sullo Stretto. Lo spreco infinito.

1 commenti:

loretta dalola ha detto...

Mi trovi assolutamente d'accordo sulla questione che un adeguato utilizzo del denaro indirizzato al miglioramento della normale viabilità sarebbe non solo auspicabile ma veramente utile a questa splendida isola - una volta risolta questa "bazzeccola politica" si potrebbero anche indirizzare gli sforzi al famigerato ponte...

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