martedì 25 gennaio 2011

Adesso tocca ai pannolini

Dal primo gennaio sono andati in pensione i sacchetti di plastica, forse il primo "ingrediente" dei rifiuti domestici non differenziabili.
Adesso l'attenzione passa ad un altro elemento che riempie circa il 10% dei rifiuti urbani: il pannolino.
In Italia, nei primi tre anni di vita, un neonato utilizza circa 4.500 pannolini.
Oggi esistono due colossi multinazionali che fatturano sulla vendita di pannolini usa e getta. La Procter and Gamble (che controlla la Pampers) e la Kimberly Clark (che controlla la Lines a cui ha imposto il cambio di nome in Huggies). L'inventore del pannolino usa e getta fu nel 1961 l'ingegnere chimico statunitense Victor Mills, fondatore della Pampers, ma il boom ci fu negli anni ’70 grazie all'introduzione del nastro adesivo al posto della spilla da balia.
In commercio esistono però delle alternative: i pannolini lavabili e quelli ecologici usa e getta. Tra i secondi, i più ecologici sono quelli realizzati in Mater-Bi, non trattati chimicamente e senza uso di resine sintetiche.
Già in articoli precedenti ho affrontato il discorso dei pannolini ed in particolare di quelli lavabili che ho testato in famiglia con buoni risultati: Esperienze positive con i pannolini lavabili.
Tra gli ultimi enti locali che hanno deciso di affrontare il problema tramite incentivi c'è la Provincia di Torino per i pannolini lavabili. Gli incentivi sono stati affiancati da campagne informative presso asili nido, ospedali e pediatri di base. Grazie a questa informazione il Comune di Ivrea ha deciso di chiedere un contributo e avviare un progetto per la promozione e l'uso di pannolini lavabili nell'asilo nido comunale.
Il contributo concesso sarà pari al 75% dell'importo totale del materiale acquistato fino a un limite di tremila euro. Potrà essere richiesto dagli ospedali, dagli asili nido e dalle strutture di accoglienza per bambini presenti sul territorio dell'Ambito Territoriale Ottimale torinese, anche attraverso l'iniziativa del Comune nel caso di strutture pubbliche.

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