giovedì 12 maggio 2011

Il dovere civico dell'elettore

Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
...
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.
Art. 48

1 commenti:

GAMoN ha detto...

Quello del diritto-dovere è un aborto legislativo, una contraddizione in termini, un vero e proprio ossimoro.

Diritto: "facoltà assicurata dalla legge di manifestare o mettere in atto una determinata volontà o di esigere che altri agiscano in un dato modo o si astengano da un dato comportamento".

Dovere: "obbligo a cui si è tenuti per soddisfare a una norma morale o giuridica".

Dunque si ha l'obbligo di esercitare una certa facoltà. Ma allora che facoltà è?!

Infine, per quale astrusa logica legislativa l'obbligo di esercitare il diritto di voto (e mi scuso ancora per il nonsense lessicale) varrebbe per i cittadini e non per i suoi rappresentanti?
Ogni volta che assistiamo allo spoglio delle votazioni in parlamento abbiamo sempre in chiaro, con tanto di nomi e cognomi: favorevoli, contrari, ASTENUTI.

Mi piacerebbe tanto che la sinistra, smettesse di ripetere la solfa del diritto-dovere di voto come se fosse un dogma biblico (del resto sempre di libro si tratta), per entrare invece nel merito della questione, scegliendo fra due posizioni che sono inconciliabili fra loro: o diritto, o dovere (facendo però attenzione al fatto che il voto è un obbligo solo nelle dittature parlamentari).

Lasciamoli alla religione i misteri della fede, come quello dell'unità e trinità, o dell'immacolata concezione. La giurisprudenza non ne proprio ha bisogno.

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