sabato 19 novembre 2011

La mia Politica

E' da quest'estate che rimando questa decisione. Mi ero posto la fine dell'anno come termine ultimo e così è stato.
Sono entrato nel Partito Democratico un paio di anni fa, poco prima delle ultime primarie nazionali di partito.
Non vorrei ripeterne le motivazioni, ma c'erano delle buone aspettative create da uno statuto democratico e dall'introduzione di uno strumento come le primarie.
Furono il capo gruppo consiliare Fumagalli e l'allora segretario Minonne ad accogliermi nel partito e io mi presentai dicendo che ritenevo di poter dare un valore aggiunto al partito.
Non passò molto tempo per accorgersi che, a tutti i livelli del partito, qualcosa non funzionasse per il verso giusto. Che mancasse qualcosa che spingesse il partito fuori dal passato ed entrasse definitivamente nelle prospettive descritte dallo statuto e dalle tante belle parole.

In questo paio d'anni, ci sono stati momenti altalenanti per le mie sensazioni del far parte del partito. Probabilmente perchè altalenante è stata la politica portata avanti dal partito stesso.
A livello nazionale ho sempre ritenuto di trovarmi molto vicino al modo di far politica di persone come Civati e Serracchiani, molta trasparenza, voglia di discutere e proposte precise e concrete.
A livello locale ho cercato di essere il più possibile di supporto ai consiglieri comunali del PD, Fumagalli, Zoppè e De Angelis, che ritengo abbiano egregiamente svolto il proprio compito con tante difficoltà. Senza dimenticare il buon rapporto con Crucitti, finchè era nel gruppo del PD.
Ritengo invece che la gestione del partito nazionale e locale tenda esageratamente ad un appiattimento verso linee politiche precostituite e poco discusse, riescendo pochissimo a valorizzare le individualità di tutti, dirigenti, iscritti e simpatizzanti.
La decisione ultima, democraticamente raggiunta dal PD locale di candidare Pier Mauro Pioli come prossimo Sindaco di Garbagnate, mi trova in totale disaccordo perchè dimostra l'incapacità del partito di fare passi avanti, rimandando ancora una volta a data da destinarsi la valorizzazione di nuove persone capaci, che all'interno del PD esistono.
Purtroppo, ad oggi non vedo nel PD ciò che avrebbe dovuto rappresentare nel panorama politico e che mi aveva portato ad entrarci.
Non mi ritengo un "uomo di partito" capace di allinearmi e appropriarmi di scelte con le quali sono in disaccordo. Penso che i partiti, ma anche i partiti camuffati da movimenti e liste civiche, debbano essere dei contenitori di persone con le proprie idee individuali, discusse e condivise.
Non ritengo che nell'interesse mio e del PD sia opportuno continuare questo rapporto ed è per questo che nei giorni scorsi ho rassegnato le dimissioni dal coordinamento locale e annunciato la mia intenzione di non rinnovare l'iscrizione.
Quale sarà il futuro?
Continuerò a scrivere i miei pensieri sul mio blog e, Alessandro permettendo, su Garben.TV.
La politica non la abbandono di certo. Ho sempre ritenuto che tutti debbano esserne interessati, perchè vuol dire interessarsi della propria vita e non delegarne troppo la gestione ad altri. Allontanarsi e disinteressarsi dalla politica perchè è gestita male, è la scelta peggiore che si possa fare.
Sicuramente non ho obiettivi di breve periodo e non ho il tempo materiale per un impegno in prima persona. Inoltre, ci sono già fin troppi trasformisti politici e gente che esce dal letargo solo all'avvicinarsi di elezioni. Lavorerò a qualcosa di lungo periodo.
Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo (Gandhi). E' e sarà sempre la mia filosofia di vita.
Articolo un po' lungo, ma spero che serva per essere sufficientemente chiaro.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ecco appunto un'altro che la pensa come me sul PD: Non è il momento

Raffaele ha detto...

Ce ne sono molti più di quanto credi. Persino i miei genitori e di loro non l'avrei mai detto....
Ciao

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