lunedì 3 settembre 2007

Stop ai lavavetri - 2

Sento il bisogno di esprimere tutta la mia rabbia per un provvedimento come quello relativo al "mestiere girovago" del lavavetro.
La sera precedente, un amico parlandomene mi aveva riferito del provvedimento, dei mesi di reclusione e l'ho quasi infamato dicendogli che non era possibile e che sicuramente aveva capito male: la cosa mi sembrava talmente abnorme, e invece. Dopo i divieti a sedersi sui gradini, ecco un altro bel provvedimento destinato, passata la bufera mediatica della prima settimana in cui vedremo pattuglie di vigili seguite dal loro ineffabile comandante nonchè dall'assessore andare a giro a cercare questi pericolosi criminali, a rimanere inevaso.
Ma intanto sarà ancora una volta passato il messaggio che:
- i lavavetri sono un problema sociale, ai confini dell'ordine pubblico (addiritttura da codice penale!)
- l'amministrazione è inflessibile nella lotta al degrado.
Appartengo alla schiera di quelli che ai semafori provano un senso di fastidio, ma questo non mi impedisce di vedere che forse il problema è più mio, o sono io, invece che non una persona che si sbatte per poche decine di euro.
Si dice che ci sono quelli aggressivi o che pochi giorni fa hanno tentato di derubare un cellulare: sono comportamenti di per sè già punibili, cosa hanno a che fare con la "categoria" lavavetri? E tralascio ogni commento sulle motivazioni: igiene delle strade, ostacolo alla circolazione, conflitto sociale, sicurezza delle donne (sigh).
Temo purtroppo che ancora una volta si stia giocando una partita sulla pelle di chi è diverso o oggettivamente più debole, così che l'assessore Cioni possa rinfrescare la sua immagine di implacabile sceriffo, fustigatore di questo fenomenale esempio di degrado rappresentato dai lavavetri (e prima di loro, da chi si sedeva sui gradini o dai venditori abusivi).
A pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci s'azzecca e le primarie del 14 ottobre sono tanto vicine.
(Per chi non è di Firenze: l'assessore Cioni, benchè diessino, guiderà delle proprie liste in appoggio a Veltroni, al di fuori di quelle ufficiali DS-DL).
E così anche Firenze potrà entrare di buon grado nel novero delle città che si fanno carico dell'emergenza sicurezza o di nascondersi dietro quella bella banalità (o stronzata, scusate il termine) che la sicurezza non è di destra nè di sinistra, che fa tanto bipartisan.
In un paese in cui non si riesce a celebrare un processo in tempi ragionevoli, in cui i tribunali sono intasati, dove onorevoli, imprenditorie chi più ne ha più ne metta può beatamente farsi beffa della giustizia, a Firenze vorremmo mandare davanti a un magistrato o a un giudice dei lavavetri.
Davvero un fenomenale contributo alla risoluzione della crisi della giustizia. Con tanta rabbia, di questo passo anche per aver contribuito all'affermarsi di questi amministratori, vi saluto

Marco Milani - Firenze

2 commenti:

Anonimo ha detto...

vedo che hai riportato questo mio intervento che avevo inviato a Peacelink. Immagino che sia un segno di apprezzamento, che ovviamente mi fa piacere.
Saluti
MARCO MILANI

Unknown ha detto...

Certo che apprezzo il tuo intervento. Nel mio blog riporto solo notizie e informazioni con le quali sono in sintonia con i contenuti.

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