Nazione di stranieri
Cresce sul mercato italiano la consapevolezza che gli Stranieri rappresentino una notevole opportunità per dare nuovo vigore ai consumi nel nostro paese. Si susseguono ricerche che evidenziano modelli comportamentali simili a quelli degli italiani; la preferenza o l’ambizione per le marche; il tutto spinto dalla crescita dei nuclei familiari.
Altri studi, invece, fotografano sia il forte desiderio di questa nazione di sistemarsi in Italia ma anche quello di non diventare necessariamente Italiani, anzi, di conservare la propria identità culturale. La vera preoccupazione condivisa tra tutte le etnie è che vengano snellite le procedure per il rilascio del permesso di soggiorno; che vengano riconosciuti i loro diplomi professionali. Che sia più facile esistere, essere regolari. L’Italia d’altra parte ha bisogno di tecnici specializzati, infermieri; non solo di operai e badanti ma soprattutto di cittadini regolarmente assunti che pagano le tasse e non di lavoro nero.
Pian piano che il “fenomeno” immigrazione diventa un fatto condiviso grazie a queste ricerche, scopriamo che la diversità è una ricchezza. Persino il marketing, la scienza che ha fatto della globalizzazione, della mcdonaldizzazione, un punto di forza; che ha costruito sugli stereotipi modelli matematici per pianificare lo sviluppo dei mercati, oggi fa i conti con un melting pot che rifiuta di omogeneizzarsi e si trasforma sempre di più in un babel pot. I biologi definiscono l’importanza di un bosco in funzione di quante specie vegetali ospita. Un pioppeto per la produzione di cellulosa, non interessa a nessuno.
Eppure sui giornali finiscono sempre le piante carnivore; mai le altre migliaia di specie che con il loro lavoro contribuiscono a crescere la ricchezza del pianeta; mai quella maggioranza silenziosa degli Stranieri che in Italia lavorano, crescono i loro figli, investono.
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