Google esclude l'Italia
Soldi, tanti soldi in palio per chi sviluppa software per Android. Si tratta di un concorso lanciato da Google per promuovere la sua piattaforma software per gli smartphone. Non poteva chiedere carburante migliore per lanciarsi alla conquista del mercato.
Sergey Brin è stato chiaro: "Le migliori applicazioni (per Androdid, NdR) non sono ancora state create: le produrrete voi sviluppatori, e vogliamo riconoscervi questo merito". Così Google ha "messo da parte" 10 milioni di dollari (quasi sette milioni di euro), che distribuirà in premi a chi realizzerà le più utili e accattivati applicazioni per la nuova piattaforma.
Il concorso avrà inizio il 2 gennaio 2008: da quella data, gli sviluppatori avranno a disposizione due mesi per sottoporre le loro creazioni al giudizio di Google. Al termine di questa prima fase, le 50 migliori applicazioni saranno selezionate e i loro creatori riceveranno ciascuno 25mila dollari (17mila euro) per il disturbo.
Visto che l'appetito vien mangiando, i cinquanta fortunati si daranno senz'altro da fare per elaborare ulteriormente il proprio lavoro: in palio ci sono altri dieci premi da 275mila dollari (190mila euro) e altrettanti riconoscimenti da 100mila dollari (69mila euro).
Non è ben chiaro quali siano le caratteristiche necessarie per costruire l'applicativo vincente: le FAQ parlano di valutazioni basate su "quanto sfruttano le capacità di Android per veicolare una migliore esperienza mobile agli utenti". Come dire, tutto e niente.
Le applicazioni, comunque, resteranno di proprietà dei loro creatori: una buona notizia per la comunità Open Source, che da Google ha ricevuto anche ulteriori rassicurazioni riguardo il futuro di Android.
Tutti possono partecipare. O meglio, quasi tutti. Come sanno molti navigatori di Internet, l'Italia è stata esclusa dal concorso, assieme a Cuba, Iran, Siria, Nord Corea, Sudan, Burma (Myanmar) e Quebec.
Ragioni normative, spiegano da Mountain View: "Purtroppo alcuni paesi, come l'Italia, pongono requisiti addizionali per eventi come il Developer Challenge che rendono impossibile la sua apertura agli utenti di quei paesi". Garanzie economiche preventive, speciali autorizzazioni ministeriali... tutto concorre a rendere la vita difficile, in questo caso a Google e più in generale a chi organizza manifestazioni di questo peso. Un'occasione perduta per gli sviluppatori del Belpaese. Chissà se qualcuno nel Palazzo se ne accorgerà.
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