lunedì 26 novembre 2007

Il punto sul riciclaggio dei rifiuti hi-tech

Che fine ha fatto la raccolta differenziata ed il recupero delle apparecchiature elettriche ed elettroniche?
Si tratta di rifiuti pericolosi, che secondo una direttiva europea - la RAEE - dovevano essere riciclati a partire dal 2005. L’Italia però si è distinta per un continuo slittamento dell’entrata in vigore della direttiva all’interno dei propri confini. Il Bel Paese infatti ha bucato il primo termine di adeguamento - fissato per il 13 agosto 2006 - poi il secondo ed il terzo - fissati per il 31 dicembre 2006 e per il 30 giugno 2007 - e ora si spera che voglia fare sul serio per il 31 dicembre 2007. Aggiornamento: lunedì 5 novembre è stato finalmente pubblicato il decreto ministeriale che dà piena attuazione alla direttiva. Tutti i particolari si trovano in questo pdf.
Il punto della situazione è stato fatto su RepubblicaTV ne "Il cerchio da chiudere", trasmissione dedicata ai temi ambientali: da questo programma, si apprendono una serie di dati interessanti.
Si scopre ad esempio che ad essere esasperati ormai sono gli stessi produttori delle apparecchiature hi-tech (i più grandi dei quali si sono anche appositamente riuniti nel consorzio Ecodom), che hanno effettuato investimenti in tutta Europa per mettere a punto la filiera del recupero e che stanno aspettando che lo Stato italiano si decida a fare la sua parte, visto che il ritardo è di ben 2 anni. Riciclare infatti genera profitto: economia ed ecologia possono andare a braccetto. Per i produttori è necessario reinserire nel ciclo produttivo i metalli e le altre materie presenti nei RAEE: "E’ inutile ricorrere a materie vergini", dicono. Il valore delle cosiddette "materie prime seconde" (quelle recuperate) sale infatti nel tempo.
L’obiettivo sarebbe quello di recuperare - nel primo anno - 4 kg pro-capite di materiali elettrici ed elettronici: in questo modo 240.000 tonnellate di rifiuti pericolosi uscirebbero dal ciclo della gestione dei rifiuti dei Comuni. Bisogna considerare che attualmente i RAEE crescono del 3,5% all’anno e che appena il 10% di questi rifiuti viene differenziato.
In Europa vengono prodotte ogni anno 6,5 milioni di tonnellate di RAEE.

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