martedì 13 novembre 2007

Stato e Chiesa - 4

Su questo argomento scopro che esistono apposite convenzioni che obbligano strutture pubbliche come le Forze armate, la Polizia di Stato, le carceri e gli ospedali ad avere un assistente religioso, cioè il cappellano funzionario della chiesa, designato da essa e pagato dallo Stato. Vale la stessa cosa per gli insegnanti di religione il cui stipendio supera anche il miliardo di euro all’anno.

Si Silvia, anch’io destino il mio 8x1000 ai Valdesi, perché dichiarano di non usare il contributo per le attività di culto ma solo per opere assistenziali (lo dichiarano anche le Chiese Avventiste e le Assemblee di Dio per la verità). Ogni anno pubblicano un rendiconto e poi mi stanno simpatici perché sostengono la separazione tra Stato e Chiesa e rifiutano ogni privilegio. [a proposito l’otto per mille c’è dall’1984 e non dall’89 come ho scritto l’altra volta, scusate ma sono un po’ pignola].

L’8x1000 allo Stato. Mi sta bene che in linea di principio lo Stato giudichi l’utilità sociale della destinazione dei finanziamenti (anche il restauro di una chiesa se si tratta di un’opera d’arte), certo poi nella pratica il confine è labile e spesso piovono sul bagnato, quasi la metà sono andati alla conservazione dei beni culturali legati al culto cattolico. Comunque riterrei giusta l’abrogazione di questo meccanismo, almeno in questi termini: la ripartizione delle ‘non scelte’ e poi o tutte le confessioni religiose o nessuna, perché allora non anche agli islamici o che so ai testimoni di Geova? E perché non ad enti anche laici?
Ovviamente neanch’io me la prendo con la Caritas e simili, semplicemente dovrebbero essere equiparate e salvaguardate alla pari di tutte le associazioni impegnate nel sociale proprio in nome di quel principio laico. E poi abbiamo visto che la stragrande maggioranza dei soldi non vanno in opere di carità.

Angela F.

0 commenti:

Posta un commento

Related Posts with Thumbnails