Istituzioni intoccabili
In Italia esistono due istituzioni che, nell'opinione pubblica e in quella dei poco indipendenti telegiornalisti, sono intoccabili e sono il Papa e il Presidente della Repubblica. Ma forse ci si dimentica troppo spesso che sono persone e come tutti possono sbagliare e quindi deve essere possibile criticarne le dichiarazioni e l'operato.
Ieri mi sono vergognato di come l'informazione possa essere distorta quando ci sono in ballo queste due istituzioni.
A seguito della decisione del Papa di non andare a La Sapienza di Roma, ho assistito a ore di condanne televisive su questa presunta censura nei confronti del Papa, ore di scadente telegiornalismo e di dichiarazioni di tutti i politici da sinistra a destra che si dichiaravano dispiaciuti o disgustati. Non un solo secondo concesso ai professori e gli studenti che avevano criticato l'intervento del Papa per informare delle proprie motivazioni così da permettere a tutti di farsi una propria idea.
Io ho letto e sentito le motivazioni e le condivido! La richiesta di non invitare il Papa non era una condanna di per se all'intervento del Papa, ma ad un intervento durante una cerimonia del tutto interna all'Università, l'inaugurazione dell'Anno Accademico di una Università laica e scientifica. Nessuna condanna ad un eventuale invito e intervento del Papa in Università in altro contesto e slegato da qualunque cerimonia.
Richieste, da me condivisibili, da parte di professori e studenti di una Università laica e scientifica nei confronti di un Papa che invece di guardare al presente e al futuro, perde tempo a dichiarare che 700 anni fa fu giusto il processo allo scienziato Galilei!
In un telegiornale si è addirittura accostato quanto accaduto come evidenza del degrado in cui versa l'Università italiana. Accostamento che solo la fantasia di un giornalista può produrre.
Anche il Ministro Mussi è intervenuto condannando il mancato intervento del Papa, ma vorrei sapere a parte questo intervento cosa Mussi abbia fatto per l'Università e la ricerca in quasi 2 anni di mandato. Solo un piccolo aumento per i rimborsi dei dottorandi si è avuto grazie ad un emendamento di AN. Per il resto il nulla più assoluto. Mussi ha scaldato la poltrona abbastanza.
E che dire del Presidente della Repubblica Napolitano che ha deciso di calarsi nella parte di difensore dell'immagine dell'Italia scrivendo all'UE per dire loro che stanno esagerando con le attenzioni alla situazione rifiuti (e salute pubblica dico io) nel napoletano?
Sarebbe stato un atto di responsabilità da parte del Presidente nei confronti dei propri connazionali, approfittare di quanto accaduto per condannare la situazione attuale e dichiarare che si è sbagliato, ma che adesso ci si sta adoperando perchè certe cose non accadano più.
Che guadagno si può avere per il futuro se invece di pensare alla sostanza e condannare con durezza le cose che non vanno, si pensa a difendere l'immagine di qualcosa di indifendibile? Io questa figura con l'UE non voglio farla!
9 commenti:
Sono perfettamente d’accordo con te. La richiesta dei professori, peraltro inviata circa due mesi fa al Rettore in maniera privata e non certo alla stampa, suggeriva di prevedere l’incontro con il Papa in un’altra occasione (come l’inaugurazione di una cappella interna all’università) e non scegliere la cerimonia dell’anno accademico che deve avere una valenza diversa. In tale contesto un discorso a fine mattina del Papa, senza possibilità di contraddittorio, era fuori luogo in una università scientifica e laica. Ma naturalmente la lettera uscita ad arte ha dato inizio al solito teatrino. Veramente vergognoso e ottuso.
Ciao, angela
In generale sono d'accordo su alcuni punti:
1) il livello del giornalismo in Italia è sempre più basso e scadente;
2) Mussi non ha combinato nulla;
3) Le istituzioni possono essere criticate senza alcun bavaglio o censura. Ognuno deve essere libero di esprimersi assumendo le proprie responsabilità su quello che dice.
4) Leggittimo da parte del corpo docente chiedere il perchè di certi inviti alle inaugurazioni.
Bene.
Detto ciò non trovo corretto:
1) i cortei e le occupazioni delle università in questo caso erano inutili e sterili
2) facile dire che la "lettera è stata fatta uscire ad arte". Ma chi ormai oggi può pensare che un documento resti "segreto" per più di 5 minuti ?
Concludo poi col dire che sono totalmente in disaccordo sul fatto che la presenza del Papa all'inaugurazione di una università di Roma fosse fuori luogo. Ma per favore, il Papa rimane una figura importantissima per il pensiero intellettuale moderno. E l'inaugurazione dell'anno accademico è un momento di presentazione dell'università al mondo.
Io mi vergogno di quella parte di università che ha "costretto" per motivi di ordine pubblico ad un invitato di non partecipare ad un evento. Questo si.
Il motivo non è stato di ordine pubblico. L'invito non è stato ritirato, il Papa ha scelto di non andare. Secondo te perchè?
angela
Perchè, come hanno detto anche le autorità romane, non c'erano più le condizioni di sicurezza adatte.
Vi immaginate lo sforzo (ed i costi) per tenere a freno sti studenti ?
Non sei d'accordo ?
Posso essere daccordo con Massimiliano sull'utilità o meno di organizzare contestazioni che minacciavano problemi di ordine pubblico, per quanto anche qui l'informazione ha fatto passare le contestazioni come se fossero rivolte al Papa, invece erano rivolte al Rettore.
Continuo a non essere daccordo sull'opprtunità di invitare il Papa in quel contesto. "Il Papa rimane una figura importantissima per il pensiero intellettuale moderno", si ma rappresentativa solo di una parte dell'opinione pubblica, sicuramente non di quella laica. L'occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico dovrebbe proprio essere asettica dal punto di vista di interferenze politiche e religiose, per dare una immagine dell'Università indipendente e non legata a nessuna corrente politica o religione.
Un lettore di Metro oggi si chiedeva se è mai stato permesso ad un ateo di tenere una conferenza in Vaticano in occasione di qualche cerimonia importante.
Scrivi:
"... si ma rappresentativa solo di una parte dell'opinione pubblica, sicuramente non di quella laica."
Appunto per quello l'invito ad un evento così dimostrava come la laicità dell'università permette l'espressione di tutti i pensieri.
Parli non politicità ... ma gli interventi di Veltroni e Mussi sono apolitici ? e Barroso lo scorso anno è totalmente apolitico ? impossibile. Ma questo non vuol dire che la Sapienza sia schierata da una parte o dall'altra.
Per quello che so io in molti eventi religiosi sono stati invitati esponenti del mondo laico.
E comunque cosa significa ? nulla.
Io non avrei invitato neppure loro: Veltroni, Mussi e Barroso. Continuo a dire nell'occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico. In qualunque altra occasione creata apposta per fare fare interventi esterni si può fare parlare chi si vuole.
Se il Papa fosse stato invitato all'inaugurazione della Cattolica di Milano nessuno avrebbe avuto nulla da dire.
Alcune critiche (Ferrara) sono state accostate ad una forma di censura nei confronti del Papa, per quanto non sia vero, non mi sembra che il Vaticano permetta a tutti di esprimere il proprio pensiero liberamente nei propri spazi. Ma su questo punto hai ragione, è un altro discorso.
Non sono un simpatizzante clericale, ma in questo caso credo si sia persa una buona occasione per dimostrare che laicità <> integralismo.
Invece abbiamo assistito alla reazione stizzita fra due ideologismi. Uno scontro tra scienza e religione che, tirando in ballo le dichiarazioni "blasfeme" su Galilei, assume un sapore vagamente amarcord.
Perché invece non approfittare della presenza del Papa per confrontarmi sui temi attuali?
- nuove forme familiari e tutele (matrimonio, pacs/dico, divorzi)
- legge sull'aborto e diritto alla salute
- fecondazione assistita
- eutanasia
Per "cattiveria" aggiungerei anche la storica discriminazione del Vaticano nei confronti delle donne (negazione del sacerdozio e quindi di accesso alle gerarchie ecclesiastiche).
L'invito lo avrei posto nell'ambito di un dibattito aperto e non di una "letio ex cathedra".
Beh... sono sicuro che in circostanze del genere sarebbe stato il Papa a trovare una scusa per non partecipare.
Mi pare che Giuseppe abbia colto le motivazioni delle critiche al Rettore all'intervento del Papa.
Si è parlato di occasione mancata per un dialogo, ma in quella occasione non ci sarebbe stato nessun dialogo. Sarebbe stato un sermone senza possibilità di replica e di contraddittorio se non rimandato al giorno dopo per mezzo stampa.
E' questo il dialogo cercato?
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