mercoledì 9 gennaio 2008

Lascio o raddoppio?

Lascio.
Oggi ho presentato formalmente le mie dimissioni dall'Esecutivo dei Verdi locali di Garbagnate Milanese. Dopo una lunga riflessione, ho deciso di non proseguire questa avventura perchè le idee e le motivazioni che mi avevano spinto ad iniziare ci sono ancora tutte, ma l'entusiasmo è andato scemando scontrandosi con una realtà che ho cercato di cambiare dall'interno.
La realtà è quella della politica fatta dai partiti. Mi sono reso conto che questo tipo di politica può essere fatta solo da chi ha tanto tempo libero da dedicare o da chi mette la politica prioritaria rispetto ad altri interessi personali. Si perde tanto tempo in pubbliche relazioni (sempre tra politici di partiti) poco fruttuose che creano montagne insormontabili con lo scopo di produrre topolini.
Non disdegno la politica, anzi penso che tutti si debbano interessare alla politica in quanto è con essa che si amministra la nostra vita ed io continuerò ad interessarmi di politica, ma lo farò a modo mio al di fuori dai partiti che avrebbero bisogno di essere rifondati non nel nome o nei simboli, ma nella loro organizzazione a partire da quanto sta scritto nella Costituzione Italiana.
L'esperienza fatta in questi anni, mi aiuterà senz'altro ad essere più obiettivo e a capire meglio certi meccanismi politici e di questo ringrazio tutti coloro con cui ho lavorato in questo periodo e con i quali spero di continuare ad avere un dialogo vivo. A tutti loro faccio i miei auguri di buona continuazione.
Naturalmente l'impegno per la raccolta firme della petizione, della quale trovate i riferimenti a lato, rimane tutta in quanto sono importanti i contenuti e perchè fortemente voluta da tutti, me compreso.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Gianluca,

mi spiace molto questa tua scelta, anche se sono profondamente d'accordo quando dici che i "tempi" della politica sono spesso escludenti. Questo è il motivo dell'esclusione dalla politica di tanti professionisti, lavoratori e giovani che hanno tempi di vita differenti da quelli vecchi e da ristrutturare della politica.

Una parte della società, non solo la politica, non si è ancora accorta che la flessibilità del lavoro, dei nuovi lavori, impone a tutti di cambiare. Se i negozi rimarranno ancorati agli orari di 30 anni fa, esattamente come se i partiti rimarranno ancorati alle forme e ai tempi di 30 anni fa... i "flessibili" di oggi saranno condannati (non solo sul fronte economico) ad essere ancor più precari.

Però una via di uscita c'è: iniziare a cambiare le cose. Tu sei giovane, blogger e hai capito qual è una delle malattie della politica. Perchè allora, invece di uscirne, non ti proponi di fare una politica diversa. Magari un po' di più attraverso la rete, con orari e disponibilità che di giorno in giorno deciderai di dedicargli.

Perchè uscire dall'esecutivo? Non possono i Verdi di Garbagnate accettare un tuo modo, diverso, di fare politica?

E' bene che venga accettato, altrimenti ne perde la politica e non solo Gianluca Aiello.

Ciao,

Marcello Saponaro

Unknown ha detto...

Ringrazio Marcello per il suo intervento e come cittadino lo ringrazio anche per il suo impegno nelle battaglie (di questo si tratta) al fianco dei Verdi in Lombardia.
Riguardo la mia scelta posso risponderti che certe differenze di vedute portano a degli attriti che durando nel tempo si trasformano inevitabilmente in mancanza di fiducia e incompatibilità personale a seguito delle quali la produttività ne risente.
Ho pensato di riuscire a cambiare la politica dall'interno dei partiti finchè c'è stata l'illusione di poterlo fare. Ma l'impegno richiesto per farlo non è nelle mie possibilità e riflettendoci ho pensato che quello che stavo tentanto di fare era cambiare la politica partendo dal cambiare i partiti. Invece il mio obiettivo è cambiare la politica indipendentemente dai partiti e probabilmente è molto più semplice farlo al di fuori dai partiti, come persona libera da vincoli, libera di organizzarmi il tempo e gli spazi secondo le mie esigenze e libera di scegliere le modalità che preferisco. Ti posso assicurare che non è mia intenzione rinunciare a questo scopo.
Comunque sia, i Verdi restano il mio unico punto di riferimento nel panorama politico italiano ed europeo, nella speranza che questo punto di riferimento non sparisca con l'evolversi di una politica anti democratica fatta sempre più dai partiti e sempre meno dai cittadini.

Anonimo ha detto...

ok, va bene. E' comunque un buon punto di partenza... ;-)
Ciao
Marcello

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