Last Minute Market
I rifiuti non sono solo degrado, come a Napoli. C'è anche chi, grazie a una felice intuizione, trasforma quello che finirebbe nella spazzatura nel primo anello di un circolo virtuoso che riduce la quantità di immondizia, fornisce pasti ai meno abbienti e partecipa a programmi di sviluppo internazionali.
È Last Minute Market, un progetto nato nel 1998 come ricerca universitaria, su iniziativa del professore Andrea Segrè, Preside della facoltà di Agraria di Bologna: «Nel 2004 il progetto è diventato un’associazione, Carpe Cibum, che organizza il recupero, negli ipermercati, nei supermercati e nei negozi, del cibo ancora buono (scatolame oltre la data di scadenza ma ancora commestibile, ortaggi o frutta ammaccati, ma anche dolci rimasti per più di un giorno sul bancone di una pasticceria) che altrimenti diventerebbe tonnellate di spazzatura». Questi “scarti” vengono donati e trasformati in pasti per i poveri.
Sono 14 le città italiane che hanno sposato l’iniziativa, e LMM sta allargando questo modello a Brasile e Argentina.
«Mettiamo in contatto i negozi con Onlus, Asl o amministrazioni comunali per organizzare ritiro e ridistribuzione delle merci. Così la logistica è a costo zero».
LMM dà assistenza fiscale e burocratica: «Ci sono vincoli igienici, bisogna dimostrare l’edibilità del cibo e occorre recuperare l’Iva sulle merci donate».
Nel progetto ci guadagnano tutti. «Meno rifiuti produci meno soldi versi al comune per il loro smaltimento. A Ferrara tutto quello che si risparmia sulla tariffa rifiuti confluisce su un conto corrente, gestito dal Comune, che servirà per costruire un ospedale pediatrico in Tanzania». Il tutto a partire da una busta piena di cibo ancora buono che altrimenti andrebbe nel cassonetto.
Aggiungo io che nel milanese c'è il Banco Alimentare che fa più o meno la stessa cosa.
Fonte: Metro
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