martedì 5 febbraio 2008

Tetti dei libri scolastici

Più 6 milioni di euro per le scuole medie - voce di spesa a carico delle famiglie - e più 7,5 milioni per le elementari - dove i libri non sono pagati direttamente dalle famiglie.
Sono i conti che abbiamo fatto alla luce della decisione del ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni di aumentare i tetti di spesa per i libri scolastici da adottare il prossimo anno scolastico. Motivazione: ancorare le soglie all'inflazione del 2006 (2,1%).
Contestiamo la decisione del ministro Fioroni: il tetto dovrebbe servire a difendere le famiglie dall'inflazione. Se invece si adegua al suo andamento, lo scopo è vanificato. A meno che l'ancoraggio serva a difendere qualcos'altro, come i margini di fatturato dell'editoria scolastica, in vista dei nuovi prezzi dei testi da fissare per l'anno scolastico 2008-2009. Una decisione quanto mai intempestiva, anche perché arriva mentre l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto un fascicolo sull'ipotesi di cartello nell'editoria scolastica.
Piccolo particolare: i nuovi tetti fissati eccedono sempre il tasso d'inflazione (2,1%). Per la prima media si ha un +2,14% (da 280 a 286 euro), per la seconda media un +2,78% (da 108 a 111 euro), per la terza media +2,42% (da 124 a 127 euro). Forse si è deciso di approssimare il tetto all'euro? Quale sia la ragione, gli effetti sono sempre a discapito del bilancio familiare.
Altroconsumo segue il settore dal 1997. Lo strumento del tetto nelle adozioni dei testi scolastici è stato introdotto nel 1998 proprio per evitare speculazioni a danno dei bilanci familiari su un'importante voce di spesa come l'istruzione di base. Da allora abbiamo assistito a un costante non rispetto delle soglie da parte delle scuole medie. Non solo: il ministro Fioroni aveva promesso di introdurre il tetto per le classi prime superiori, misura di cui non c'è traccia nel nuovo decreto. Così come non c'è traccia della verifica del ministero stesso sul rispetto dei tetti nelle adozioni dei testi fatte per l'anno scolastico in corso. Essendo un capitolo aperto all'interno del Governo, è l'occasione perché Mister Prezzi faccia sentire la propria voce.

Fonte: Altroconsumo

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