martedì 10 giugno 2008

La Danimarca dirà addio alla benzina

La Danimarca vuole liberarsi del petrolio, e in particolare alimentare in breve tempo tutti i mezzi di trasporto tramite l'energia elettrica.
Per fare ciò ha iniziato un ambizioso programma che prevede di iniziare a realizzare entro il 2010 l'infrastruttura necessaria per far circolare nel Paese auto elettriche senza che si presentino problemi di rifornimento.
Verranno realizzati circa 500.000 punti di ricarica (situati in parcheggi, luoghi di lavoro e case private) dove poter ricaricare le batterie durante la notte e 150 stazioni di cambio, dove le batterie scariche potranno essere rapidamente sostituite se - per esempio - si sta affrontando un lungo viaggio, proprio come si fa oggi quando ci si ferma a fare il pieno.
Il progetto è stato ideato da Shai Agassi, l'autore del Project Better Place che mira a sostituire il petrolio con l'elettricità nello Stato di Israele. Agassi realisticamente sostiene che la proposta, per avere successo, deve presentare le stesse convenienza e comodità delle attuali automobili alimentate e combustibili fossili.
Per questo motivo è importante la realizzazione di un'infrastruttura efficiente e la presenza di consistenti incentivi che convincano i cittadini ad acquistare auto elettriche al posto di quelle tradizionali. Il costo medio di un'auto in Danimarca, dice Agassi, è ora di circa 38.000 euro, in buona parte composto di tasse. Un'auto elettrica, sulla quale il governo rinuncerà agli introiti, dovrà invece costare sui 13.000 euro.
Parlando di tariffe, il progetto prevede che gli automobilisti non siano i proprietari delle batterie e paghino in base ai chilometri percorsi e non secondo l'elettricità consumata, come potrebbe prevedere invece un paragone con la benzina.
Inoltre, secondo il Ministro per gli Investimenti Esteri, "le auto elettriche sono adatte a un Paese in cui gran parte della produzione di elettricità avviene attraverso turbine eoliche. Le auto possono essere ricaricate durante la notte quando non c'è una grande richiesta dell'elettricità prodotta dalle turbine".
I primi veicoli, prodotti da Renault e Nissan, inizieranno a circolare l'anno prossimo; se il progetto avrà successo, Francia e Giappone potrebbero essere le prossime nazioni a lanciarsi nell'impresa.

1 commenti:

Gianfranco ha detto...

A quando da noi solo l'idea della possibile liberazione dalla schiavitù da petrolio e derivati? Temo mai, non sono pessimista di natura, ma gli interessi in gioco sono enormi. Saremo lì ad elemosinare fino all'ultima goccia di olio nero? Pazzesco !!! Cerchiamo di scuotere le coscienze ...

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