giovedì 26 febbraio 2009

Politica marketing per vendere case

Si allaccia a quanto sta proponendo la Regione Lombardia in fatto di territorio il Piano casa che sta mettendo a punto il Governo.
Dal sito ufficiale di Forza Italia si legge che il Premier Silvio Berlusconi "sogna di vedere tante Milano 2 sparse per l’Italia: cittadine, come quella da lui costruita negli anni ’70 alle porte di Milano, costituite da case con pochi piani, immerse nel verde, ma fornite di tutti i servizi. Un paradiso, se paragonato agli orrendi casermoni che deturpano le periferie delle grandi città."
Per fare ciò, il Governo ha varato un nuovo Piano casa, attualmente in discussione in Parlamento. Obiettivo: costruire almeno 20 mila alloggi in edilizia convenzionata entro due anni (100 mila entro il 2013), che saranno finanziati da un maxifondo immobiliare a cui parteciperanno il Governo (con un impegno iniziale di circa 150 milioni di euro), fondazioni bancarie e altri soggetti privati (con 250 milioni) e la Cassa depositi e prestiti (con 600 milioni).
Secondo Berlusconi in queste cittadelle "abiteranno nuclei familiari e giovani coppie a basso reddito, anziani in condizioni economiche svantaggiate, studenti fuori sede, persone sottoposte a procedure di sfratto, immigrati regolari residenti in Italia da almeno dieci anni (cinque se nella stessa Regione)". Questa incomprensibile distinzione è facilmente interpretabile come uno dei tanti pegni che il Governo ha dovuto pagare alla Lega Nord.
Il sottosegretario e Senatore di Forza Italia Mantovani spiega come funzionerà il fondo: "chiunque sia proprietario di un terreno, anche non a uso abitativo, dove pensa di poter costruire un condominio, potrà presentare un progetto al proprio Comune. Se sarà approvato, sarà vagliato dalla Regione e infine dai gestori del fondo: se risponderà a requisiti sociali, come l’accessibilità del prezzo di acquisto e la determinazione di una quota di alloggi da affittare a canoni agevolati, riceverà i finanziamenti. In più il piano prevede particolari agevolazioni fiscali e amministrative per le cooperative edilizie".
Le reazioni della maggior parte dei Comuni reagiscono bene al Piano del Governo, infatti il fatto di poter dare subito il via libera a un progetto, anche magari in deroga al loro Piano regolatore, consente di velocizzare le procedure. La possibilità di utilizzare anche terreni non a uso abitativo consentirà, inoltre, di abbattere notevolmente i costi di costruzione.
Del consumo di territorio, delle colate di cemento e degli impatti ambientali e di mobilità chi se ne frega! Vero Mantovani? Vero Berlusconi? Vero italiani? Probabilmente i suddetti non sanno che la maggior parte dei Regolamenti comunali sono stati modificati per ovviare alle mancanze di spazi per sviluppare le costruzioni in altezza e che quindi quelli che nasceranno saranno esattamente quegli "orrendi casermoni che deturpano le periferie delle grandi città" e tra poco delle cittadine hinterland delle grandi città. Probabilmente dimenticano che Milano 2 è a portata di portafoglio esclusivamente di redditi alti. Anche in questo caso viene portata aventi una politica marketing che tende a vendere il prodotto casa/cemento portando ad esempio delle realtà non calzanti e che nulla hanno a che vedere con quello sarà il prodotto finito.

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