martedì 17 febbraio 2009

Sicurezza: realtà, notizie e politica

Un bell'articolo di Paola Lanzarini su www.lavoce.info dal titolo "Come ti cucino in tv la notizia di un reato", espone i risultati di una indagine promossa dalla Fondazione Unipolis in collaborazione con Demos e l'Osservatorio di Pavia.
In questa indagine si evidenzia in modo netto come la percezione del bisogno di maggiore sicurezza e del pericolo da parte della gente non sia legata al numeo reale di reati, ma al numero di notizie esposte dai media nazionali.
La stessa indagine evidenzia come il numero di notizie legate a temi di sicurezza e reati sia slegato dalla realtà, ma molto in simbiosi con i bisogni della politica che in concomitanza di certi eventi (elezioni), richiede l'enfatizzazione di certi aspetti sociali che giustifichino alcuni argomenti di discussione. In questo caso quelli legati ai reati e alla sicurezza dei cittadini.

Il link: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000952.html

Buona lettura.

1 commenti:

Carmelo Cannarella ha detto...

Con il mio gruppo di ricerca, stiamo conducendo un'indagine relativa al nesso fra innovazione e rischio. Uno degli elementi più interessanti che sta emergendo da questa ricerca è appunto il fattore "senso diffuso del rischio" ovvero la possibilità di indurre ansia attraverso la manipolazione artificiale del senso del rischio. Ovviamente non posso qui approfondire l'argomento (esiste una notevole letteratura a riguardo); tuttavia l'amplificazione sociale del rischio è un meccanismo molto noto nella ricerca di settore. Altrettanto noto è il fenomeno dello "psychophysical numbing" ovvero l'uso strumentale di aneddoti per provocare ansia, panico e diffuso senso del rischio.
Forse sarebbe utile rendere il pubblico più informato di tali meccanismi quantomeno per creare un po' di consapevolezza su certi fenomeni...

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