martedì 28 aprile 2009

Vietato mangiare per strada kebab, pizza e gelato?

Chi lo sa?
In Regione c’è chi l’ha già definito come un "coprifuoco" imposto dalla Lega ai locali pubblici. Per punire i kebab, cambierà la vita anche a chi frequenta abitualmente gelaterie, pasticcerie, pizzerie d’asporto, piadinerie e rosticcerie. Si tratta delle nuove regole "per la vendita di alimenti destinati all’immediata consumazione" approvate dal Consiglio Regionale.
Interpretando la nuova norma, sembrerebbe che da ora in poi si potrà mangiare il trancio di pizza, la brioche o il cono gelato solo dentro il locale di produzione e vendita e non più in strada. Il locale non potrà più servire bibite se non prodotte in casa, addio dunque lattine di bevande insieme alla pizza. Inoltre, questi esercizi dovranno chiudere rigorosamente all’una di notte (inizialmente la Lega aveva richiesto mezzanotte, ma un emendamento ha prolungato l'apertura).
Punti positivi delle nuove norme sono le più restrittive igienicosanitarie e contro l’inquinamento acustico, dovranno fornire un elenco completo delle materie prime utilizzate, specificando i prodotti eventualmente congelati.
Dicevo però che ci sono delle incertezze. Infatti l'italiano e la grammatica usata per la stesura delle norme lascia molto a desiderare e lascia spazio ad interpretazioni.
Degli stralci che lascio alla libera interpretazione:
Art. 2 Comma 2. E’ consentita la vendita, da parte delle imprese artigiane, degli alimenti di propria produzione per il consumo immediato nei locali adiacenti a quelli di produzione, con esclusione degli spazi esterni al locale ove si svolge l’attività artigianale, tramite l’utilizzo degli arredi dell’azienda e di stoviglie e posate a perdere, ma senza servizio e assistenza di somministrazione.
...
Art. 3 Comma 1. Gli orari di apertura e chiusura al pubblico delle imprese artigiane di produzione e trasformazione alimentare che effettuano la vendita dei propri prodotti per il consumo immediato sono rimessi alla libera determinazione degli imprenditori, nel rispetto della fascia oraria compresa dalle ore sei alle ore una del giorno successivo (…)

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