sabato 9 maggio 2009

Pelli di foca boicottate dagli europei

I prodotti ottenuti uccidendo le foche non saranno più commerciati nell’Unione Europea. Questo ha approvato votando il Parlamento europeo scatenando una dura reazione da parte di Canada e Norvegia, che minacciano ricorsi presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Il voto ha preso in considerazione 15 specie tuttora non protette (le foche del nord non sono a rischio di estinzione), quindi liberamente soggette alle attività di caccia e a commerci da 4,2 milioni di euro. Il divieto è motivato dal forte sospetto che gli animali siano scuoiati ancora vivi durante le battute di caccia. La Commissione aveva proposto l’introduzione di un’etichetta per i prodotti ottenuti più responsabilmente ma il parlamento ha preferito la linea dura.
Ma, fa notare l’Economist, il voto rischia di apparire ipocrita se si considera che non vieta la caccia alle foche. Anzi, la consente persino sul territorio dell’UE “per garantire la gestione sostenibile delle risorse”. Significa che i pescatori scozzesi possono continuare a uccidere le foche (e a bruciarne le carcasse in riva al mare) per evitare che sottraggano loro il pesce. Il commentatore del settimanale inglese si spinge a immaginare che senza il ritorno economico rappresentato oggi dalle foche come prede per i cacciatori, in futuro possano essere trattate come una specie infestante.

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