mercoledì 23 settembre 2009

Obama e Hu Jintao, speranze mondiali per l'ambiente


Circa 100 capi di Stato (tranne quello italiano) si sono riuniti per una conferenza unica sulla lotta al cambiamento climatico. I leader più attesi, Barak Obama e Hu Jintao, hanno riconosciuto che un accordo è un obiettivo importante da raggiungere.
Si è discusso per raggiungere un accordo per ridurre le emissioni entro dicembre, in occasione del meeting di Copenaghen.
Il Presidente cinese ha ammesso che la Cina ha compiuto grandi passi nello sviluppo, ma è ancora indietro per quanto riguarda la ricchezza procapite e la riduzione delle emissioni inquinanti. Le cause dei ritardi sono la scarsità di capitale e tecnologia. Hu Jintao ha anche annunciato che la Cina continuerà a fare grandi passi verso lo sviluppo più ecologico. Ma, se lo sviluppo demografico e le riduzioni degli inquinanti non dovessero essere adeguate, probabilmente la Cina non riuscirà ad avvicinarsi agli obiettivi che si pone.
Obama continua con la sua forza dirompente contro i poteri forti interni, approfittando dell'ampio consenso nell'opinione pubblica americana e mondiale. Ha ribadito il suo impegno per uno sviluppo verde, riconoscendo che ci saranno delle battaglie interne ai Paesi e che il consenso sarebbe arrivato lentamente. Ha anche riconosciuto che gli Stati Uniti e gli altri Paesi ricchi, avevano minimizzato la situazione prima della crisi economica, ma solo ora ci si rende conto della gravità di quella scelta.
Secondo Obama le nazioni sviluppate devono anche fornire assistenza finanziaria e tecnica per aiutare le altre ad adattarsi ai cambiamenti climatici e proseguire verso uno sviluppo con basse emissioni.

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