Autobus elettrico a bassissimo impatto ambientale
Se volevate un esempio pratico di cosa intendessi dire con "altri Paesi sfruttano le potenzialità della globalizzazione per uno sviluppo economico in ottica di sostenibilità ambientale" nel mio intervento al Circolo di Garbagnate Milanese, se siete curiosi di sapere come si potrebbero spendere i fondi da stanziare in una nuova mobilità al posto degli incentivi alla rottamazione delle vecchie auto per nuove auto, se il camion elettrico vi ha affascinato e cercavate altre applicazioni in stato avanzato, allora dovete leggere questa notizia che arriva da USA e Cina.
Un progetto americano, ma testato per la prima volta a Shangai, ha individuato negli "ultracapacitor" la soluzione al problema della realizzazione pratica di autobus elettrici. Si tratta di batterie elettriche simili a quelle usate negli attuali autobus elettrici, con una piccola ma sostanziale differenza. Quelle usate oggi sono agli ioni di litio, le quali, per essere caricate, hanno bisogno di rimanere agganciate alla rete elettrica per qualche ora, consumando energia proveniente da centrali che, nella maggior parte dei casi, sono inquinanti. Gli ultracapacitor invece sono molto meno potenti e la loro fonte di energia non emette CO2.
Si tratta di batterie da 6 KWh, molto meno di quelle agli ioni di litio da 200 KWh per cui si scaricano più velocemente ma con il vantaggio di una ricarica rapida.
Quelli del MIT di Boston spiegano che il vantaggio è sfruttabile mettendo una stazione di rifornimento ad ogni fermata dell'autobus. Infatti il mezzo, per la sua funzione, è costretto a fermarsi centinaia di volte ogni giorno. La batteria ha un'autonomia di circa 3 Km, ma gli autobus urbani difficilmente superano 1 Km tra una fermata e l'altra.
Una pedana ricarica automaticamente l’autobus, senza che l’autista scenda a collegare spine e spinotti, tutto nel tempo di un paio di minuti, giusto il tempo che ci vuole per far scendere e salire i passeggeri. Inoltre il mezzo è dotato del sistema di recupero energia alla frenata, in modo da ridurre i consumi e magari anche ridurre il tempo di sosta alla fermata.
Le fermate non sono collegate alla rete elettrica inquinante, ma sono dotate di pannelli solari che forniscono l’alimentazione necessaria ad ogni mezzo.
Calcolando il prezzo del gasolio risparmiato, i produttori hanno calcolato che ogni autobus, per tutta la durata della sua vita, consentirà un risparmio di circa 200 mila dollari.
Alcuni limiti sono legati all'accelerazione che rimane debole e alla riduzione di autonomia del 35% quando si accende l'aria condizionata. Ma al MIT la ricerca per aumentare la densità energetica degli ultracapacitor prosegue ed ha continue evoluzioni.
L'esperimento di Shangai sembra andato bene e probabilmente ulteriori sperimentazioni ci saranno a New York, Chicago ed in alcune città della Florida.
In Europa?
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