domenica 25 ottobre 2009

Il conflitto d'interessi farmaceutico in pratica

Ecco a cosa mi riferivo quando parlavo di conflitto d'interessi tra il Ministro della salute Sacconi e la moglie, Presidente di Federfarma.
Perfino la Corte dei Conti solleva seri dubbi per l'accordo tra Governo e Novartis per i vaccini per l'influenza A (H1N1). La Corte dei Conti ha inizialmente approvato la spesa perché il provvedimento, emanato a seguito di Ordinanze del Presidente del Consiglio è stato ritenuto motivato da eccezionalità e urgenza.
Ma successivamente, sono stati sollevati dubbi. L'accordo tra Governo e Novartis, aveva per oggetto un prodotto, il vaccino Focetria autorizzato solo da poco tempo dall'Unione Europea, che al momento della stipula non esisteva ancora. Nelle premesse dell'accordo si precisa che l’esito delle ricerche, la capacità di svi­luppare con successo il vaccino, i tempi di produzione, la qualità dell’inoculo virale e la capacità produttiva erano ancora in corso di definizione.
Una premessa che favoreggia Novartis per tutti i punti successivi. Ben due articoli del contratto, notano inoltre i magistrati contabili, prevedono la possibilità di mancato rispetto delle date di consegna del prodotto senza l’applicazione di alcuna penalità. Il Governo è anche obbligato ad accettare il vaccino in assenza dell’autorizzazione all'immissione in commercio in Italia. In caso di mancata autorizzazione, dice la Corte, le garanzie in favore del ministero non sarebbero "correlate all'esborso sopportato". E il contratto sempre nel caso la Novartis non otte­nesse l’autorizzazione, obbligherebbe il Governo a versarle 24 milioni di euro come partecipazione ai costi. Il Ministero della Salute, sarebbe rimborsato dalla società per danni causati a terzi solo a causa di difetti di fabbricazione, mentre in tutti gli altri casi a essere rimborsata sarebbe la Novartis. Ma, come previsto dall'articolo 4 punto 2 del contratto, senza l'accordo con Novartis non sarebbe comunque possibile stabilire l'esistenza di questi eventuali "difetti di fabbricazione". Infine, secondo l'Ufficio controllo della Corte, il contratto sarebbe carente del parere di un organo tecnico in grado di attestare la congruità dei prezzi.
Alle prime avvisaglie avvisaglie in Messico, alla Novartis avevano già la febbre alta!

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