martedì 20 luglio 2010

Nestlé, i suoi lavoratori e tutto il resto

nestlé La sede milanese della Nestlé ha organizzato per questo periodo estivo un progetto chiamato "90 giorni" rivolto ai propri dipendenti e i loro figli dai 3 ai 14 anni.
Lo scopo del progetto è quello di ridurre i disagi familiari dei lavoratori che hanno figli da gestire in periodo di chiusura scuole. Questi verranno ospitati in aree aziendali organizzate allo scopo e divise per fasce d'età chiamate Junior Camp Nestlé.
In quese aree i bambini e ragazzi verranno seguiti da educatori specializzati e uno psicologo con attività ludico-educative che hanno come filoconduttore la nutrizione, la salute, il benessere, il rispetto delle risorse ambientali e la cura e corretta relazione con gli animali da compagnia. Questo quanto afferma il comunicato stampa.
L'iniziativa è sicuramente lodevole e da seguire come esempio da tutte le aziende di grnadi dimensioni che hanno gli spazi a disposizione per ridurre i disagi familiari che impattano sull'attività lavorativa, ma certe parole in un comunicato della Nestlé mi fanno storcere il naso.
A parlare di nutrizione ci sarà la nutrizionista della pubblicità del formaggino Mio? A pralre di rispetto delle risorse ambientali ci sarà il manager del KitKat? A parlare di salute e benessere ci sarà il responsabile vendite del latte in polvere?
Certe cose mi fan venire l'orticaria!

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